Quando si parla di orgoglio femminile ci si confronta spesso con l’immagine della femminista intenta a protestare in piazza contro la strumentalizzazione del corpo femminile da parte del sesso forte. Se poi ti capita di leggere Le voci di Petronilla, romanzo che la cremasca Roberta Schira ha scritto con Alessandra De Vizzi sulla vita di Amalia Moretti Foggia, scopri il vero significato della femminilità. Intere generazioni di donne sono cresciute leggendo sulle pagine della Domenica del Corriere le ricette di Petronilla o i consigli medici del Dottor Amal. Poche sanno che dietro a questi pseudonimi si nascondeva Amalia Moretti Foggia, donna straordinaria che ha saputo interpretare tutti i ruoli della femminilità moderna. Moglie, medico, popolarissima scrittrice di cucina, vissuta dal 1872 al 1947, un’epoca di cambiamenti che ha visto le donne relegate e maltrattate da mariti e figli che negavano loro l’indipendenza. “Siate padrone della vostra vita” amava ripetere questa femminista ante litteram. Le voci di Petronilla ripercorre la vita di Amalia Moretti Foggia, donna straordinaria, dall’infanzia nella farmacia del padre a Mantova fino al trasferimento a Milano, dove curava gratuitamente nella Poliambulanza di Porta Venezia centinaia di operaie, prostitute, sartine, mogli maltrattate. Attorno a questa donna eccezionale hanno intrecciato le loro esistenze alcune tra le grandi figure femminili che hanno segnato un’epoca, da Anna Kuliscioff a Sibilla Aleramo ed Ada Negri. Coraggiosa e modernissima, Petronilla prende per mano le donne di oggi come quelle di ieri e le esorta ad essere se stesse, coraggiose nelle proprie scelte e padrone della propria esistenza; un romanzo da regalare a tutte le donne.
lunedì 28 febbraio 2011
martedì 22 febbraio 2011
Ventitrè di Paola Leone Morettini
Fino al 13 marzo è possibile visitare al Calisto Cafè di Vailate la mostra di pittura di Paola Leone Morettini, artista bergamasca che vive a Gradella. Inaugurata questa sera, la mostra Ventitrè, è una raccolta di tele, fissate su vecchie cassette di legno, di quelle utilizzate nei mercati della frutta: un modo scenografico per porre in evidenza l’opera pittorica.
La nostra attenzione è stata catturata immediatamente da una camicia antica dipinta con dei tratti curvilinei.
Chiacchierando con l’artista scopriamo che si tratta di una camicia del 1888, regalatale da Luigi Bianco, ex direttore di una rivista d’arte per cui la Morettini ha collaborato in passato.
“Mi piace definirla come il simbolo della maternità - ci racconta l’artista - il segno nero dipinto si riferisce al feto nel grembo materno”. Il tratto curvilineo che rimanda all’immagine del feto si ripete anche nelle tele di piccole dimensioni, poste una accanto all’altra a sottolineare l’importanza della maternità e dell’infanzia. “Sono opere che ho elaborato alcuni anni fa, in seguito al una profonda riflessione sul tema dell’infanzia e che ho deciso di esporre solo ora”.
lunedì 21 febbraio 2011
Al Caffè Letterario l’imprenditore scrittore Lodovico Acerbis
Ieri sera dal palco del Teatro San Domenico è stato presentato il romanzo di Lodovico Acerbis, imprenditore di successo e titolare della Acerbis International, azienda fondata nel 1870 dal nonno e che ha raccolto negli anni prestigiosi riconoscimenti nel campo del design come l’assegnazione del Compasso d’Oro. Autore prolifico di racconti e romanzi, tra cui Pierino Sgiufa, il tornitore, Butterfly, Quattro squinternati e una nuvola bianca, e il recente Una zattera attorno al mondo. Il romanzo, un inno alla natura, è stato presentato dalla professoressa Alessandra Mignatti dell'Università Cattolica di Milano che ha introdotto le letture di brani del testo ad opera di Beatrice Sacchiero.
La Zattera intorno al mondo è un inno alla natura e un invito all'uomo a ritrovare quei principi fondamentali che lo possano mettere in condizione di avere con essa un rapporto nel pieno rispetto. Si tratta di un romanzo dall'impianto simbolico, con pochi personaggi chiave che incarnano archetipi di forze vitali e spirituali. L'autore, nato e cresciuto ad Albino, in valle Seriana, fonde con grande libertà la materia narrativa dei ricordi nella terra d’origine e la rielaborazione delle esperienze raccolte nei luoghi più lontani e disparati del mondo, visitati più e più volte nel corso degli anni.
“E’ un libro - ha sottolineato Alessandra Mignatti - che riesce ad evocare emozioni, proprio come la musica e la poesia che lo compongono”.
La Zattera intorno al mondo è un inno alla natura e un invito all'uomo a ritrovare quei principi fondamentali che lo possano mettere in condizione di avere con essa un rapporto nel pieno rispetto. Si tratta di un romanzo dall'impianto simbolico, con pochi personaggi chiave che incarnano archetipi di forze vitali e spirituali. L'autore, nato e cresciuto ad Albino, in valle Seriana, fonde con grande libertà la materia narrativa dei ricordi nella terra d’origine e la rielaborazione delle esperienze raccolte nei luoghi più lontani e disparati del mondo, visitati più e più volte nel corso degli anni.
“E’ un libro - ha sottolineato Alessandra Mignatti - che riesce ad evocare emozioni, proprio come la musica e la poesia che lo compongono”.
sabato 19 febbraio 2011
Teatri di Pianura 2.0: un successo il Sogno di Shakespeare
Eccezionale successo ieri sera per lo spettacolo che ha visto protagonista sul palco del Teatro Galilei di Romanengo la Factory Compagnia Transadriatica nella commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate. Basta uno sguardo alla locandina dello spettacolo per capire che il Sogno scritto da Shakespeare possiede i tratti del cartoon: una grande giostra luminosa, di quelle con i cavalli, presenza classica nelle sagre. Ed è proprio un clima da sagra quello che si respira nello spettacolo, sogno psichedelico interpretato da nove attori dai tratti burattineschi: Milos Andjelkovic, Nino Bruno, Angela De Gaetano, Chiara De Pascalis, Enrico Di Giambattista, Milivoje Lakic, Ana Mulanovic, Luca Pastore, Fabio Tinella. La Compagnia, composta da attori di diverse nazionalità, è nata all’interno di un progetto speciale di cooperazione delle Regioni Puglia e Abruzzo con i paesi dei Balcani nell’ambito del programma NPPA Interreg III Cards Phare Factory.
Adattamento e regia sono opera di Tonio De Nitto che ha saputo trasformare un classico della commedia in uno spettacolo onirico fatto di creature indefinibili, strane apparizioni, siparietti musicali e improbabili attori alle prese con una tragicommedia. Nel delicato intreccio, sei personaggi rincorrono l'amore, lo confondono e giocano sotto un influsso magico. Ma che cos'è l'amore se non un incantesimo capriccioso? A fare da complici pure tre gentili fanciulle che, da ignare spettatrici si sono trovate catapultate sul palco a vestire con coraggio i panni di altrettanti personaggi improvvisati. Un applauso alle coraggiose signore che hanno dato il loro contributo alla buona riuscita dello spettacolo. Ottime luci, perfetti i siparietti musicali ani Sessanta, ilarità in abbondanza ed un interminabile applauso finale decretano il successo dello spettacolo.
M’illumino di meno?
Ieri si è celebrata la giornata del risparmio energetico (anche se dovrebbe esserlo tutti i giorni) promossa dalla trasmissione radiofonica di Radio2 Caterpillar. Anche il Comune di Crema ha deciso di aderire comunicando che avrebbe spento simbolicamente - dalle ore 18.00 alle ore 19.00 - le luci delle principali piazze della nostra città: Duomo, Garibaldi e Giovanni XXIII. Come per magia, alle 18.45 la povera statua di Garibaldi (continua la nostra campagna per la pulizia straordinaria del manufatto) era ben illuminata dai fari della piazza, mentre in Duomo il problema non si è proprio posto: dopo aver speso tanti soldi pubblici per la nuova illuminazione, questa, dopo mesi dalla fine dei presunti lavori, non è ancora attiva.
Speriamo almeno che i trentaquattro soggetti della provincia di Cremona che hanno aderito ufficialmente alla manifestazione – segnalando il loro proposito di “silenzio energetico”sul sito della manifestazione – abbiano mantenuto la promessa che dovrebbe diventare una regola della convivenza civile: risparmio energetico.
Speriamo almeno che i trentaquattro soggetti della provincia di Cremona che hanno aderito ufficialmente alla manifestazione – segnalando il loro proposito di “silenzio energetico”sul sito della manifestazione – abbiano mantenuto la promessa che dovrebbe diventare una regola della convivenza civile: risparmio energetico.
lunedì 14 febbraio 2011
Il bacio nella storia, nella letteratura, nella pittura e nella musica
Nel giorno dedicato agli innamorati, la rassegna Caffè a Teatro non poteva non parlare di baci. Per l’occasione è stato presentato il libro Storia del bacio, viaggio all’interno di un sentimento e di un gesto, scritto dal musicista e direttore d’orchestra Adriano Bassi, allievo del grande Gianandrea Gavazzeni. Intervistato da Paolo Gualandris, Bassi, che si autodefinisce “curioso intellettuale”, ha affrontato il tema del bacio sotto i vari aspetti che lo hanno visto protagonista nella musica, nella letteratura, nel cinema, nell’arte, nella religione e nelle arti figurative. Quale significato ha il bacio nelle diverse epoche e nelle diverse culture?
Amante della musica, Adriano Bassi, ha sottolineato l’importanza di essa nell’accompagnare il bacio come gesto emotivo. Il volume descrive la storia del gesto più romantico del mondo e rivela parecchie curiosità, alle quali Bassi ha cercato, nel corso della serata, di dare delle risposte. La lettura delle pagine del libro di Bassi, interpretate da Rachele Donati De Conti e accompagnate da brani musicali e dalle immagini dei celebri baci nella storia, ha voluto essere un omaggio al gesto d’amore per eccellenza nella giornata dedicata agli innamorati.
La Storia del bacio, ripercorre la storia e la simbologia di un gesto che da sempre ispira artisti e poeti attraverso testimonianze letterarie, pittoriche e musicali. Cosa porta un direttore d’orchestra a occuparsi del bacio? “Sono un curioso per natura. Scrivo da sempre libri di carattere musicale, e mi sono avvicinato al bacio partendo dalla musica. In un'opera, quando due cantanti si baciano, smettono di cantare. E così ho cercato la risposta alla domanda se è più importante la musica o la parola. In questo caso è parità, perché quando due cantanti si baciano e non possono cantare, prende il sopravvento la musica, cioè l'orchestra. Così ho sviluppato l'argomento, ed ecco la storia del bacio”.
domenica 13 febbraio 2011
Abbiamo letto…
Chi è stato bambino negli anni Ottanta non può non sentirsi partecipe di questo romanzo. Gli usi, i costumi, la musica, i grandi cambiamenti: un tuffo nel passato. La famiglia del protagonista rispecchia la nostra con tutti i suoi vizi e virtù. Trent’anni di storia visti con gli occhi di un bambino un po’ speciale. Lo stesso bambino che sarà uno dei quattrocentomila a partecipare al Gay Pride del 2000. Nato e cresciuto in una tipica famiglia italiana, ultimo di tre fratelli, il protagonista ha trascorso la fanciullezza negli anni Ottanta. La famiglia Chiericato era così composta: papà colonnello della Guardia di Finanza, un omone grosso con la passione dei film di guerra e accanito giocatore di burraco; mamma cantante di piano bar, più cotonata di Gina Lollobrigida, burrosa e sexy, anche lei accanita giocatrice di burraco; il figlio maggiore Eugenio tutto muscoli, capelli rasati e una simpatia per l’estrema destra; Euridice, la figlia fervente cattolica e sostenitrice della preghiera come espiazione dei mali del mondo. Evandro, protagonista del romanzo, bambino negli anni Ottanta e la televisione come babysitter. I pomeriggi erano scanditi da personaggi tv come Paolo Bonolis che annunciava i cartoni animati. La sera, una bionda e snodata Heather Parisi cantava e ballava la sigla di Fantastico facendo innamorare Evandro. Ma una domenica pomeriggio, durante una puntata di Discoring, Miguel Bosè colpisce il cuore del protagonista. Evandro voleva sposare Heather Parisi ma gli piaceva anche Miguel Bosè. Parlarne in famiglia sarebbe stato impensabile e con il vocabolario alla mano scoprirà un termine che lo accompagnerà per tutta la vita: metro sessuale. (In collaborazione con Angela Gargano)
Tutta colpa di Miguel Bosè
di Sciltian Gastaldi
Fazi
Pag: 395
Prezzo: 17,50 €
Anno 2010
di Sciltian Gastaldi
Fazi
Pag: 395
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Anno 2010
venerdì 11 febbraio 2011
“Lo spione” Gioacchino Genchi
La giornata cremasca del poliziotto Gioacchino Genchi è terminata ieri sera con un incontro pubblico - molto seguito - presso il centro culturale di Bagnolo Cremasco.
Nell’ambito delle iniziative per l’intitolazione della scuola primaria a “Giovanni Falcone, Paolo Borsellino ed ai ragazzi delle loro scorte”, il già vice-questore aggiunto a Palermo ha presentato il libro Il caso Genchi: storia di un uomo in balia dello Stato. “Amo guardare la gente negli occhi mentre parlo e stamattina, durante l’incontro con i ragazzi della terza media, ho visto statue di cera” ha commentato Genchi sottolineando l’attenzione degli studenti verso l’argomento. Prima dell’intervista da parte di Walter Spoldi, è stato riproposto questo filmato.
Genchi, “scosso” dalla visione, ha deciso di stravolgere la scaletta dell’intervento della serata, parlando del suo lavoro al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E’ un Genchi emozionato quando parla dei suoi trascorsi a Palermo, ma non si può dire altrettanto quando racconta della varie questioni che lo hanno portato alla sospensione del servizio perchè coinvolto dalla stampa e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito a un presunto scandalo di intercettazioni. “A due anni di distanza dal proclama di Berlusconi sullo scandalo più grande della Repubblica – Genchi avrebbe intercettato 350.000 persone – ci ritroviamo la vera intercettazione: la sua”. Il poliziotto ricorda che nel 2010, con la pubblicazione del suo libro, “i politici hanno avuto un’iniezione di fosforo e l’Italia rimarrà democratica finchè i figli del popolo si arruoleranno nelle varie forze dell’ordine per il vero senso dello Stato, quello che manca a questa classe politica”.
mercoledì 9 febbraio 2011
Crema e i 150 anni dell’Unità d’ITALIA
Mentre i nostri politici discutono se si debba lavorare oppure no nel giorno fissato dal Governo per festeggiare i 150 anni dell’Unità d'Italia, stasera in comune a Crema sono state presentate le celebrazioni per la festa nazionale. In una affollata – da parte dei relatori - e lunga – un’ora tonda tonda - conferenza stampa, l’assessore Paolo Mariani ha illustrato le iniziative che dal prossimo 16 marzo, e fino alla fine dell’anno, avranno luogo in città. Presentazione di libri, concerti d’organo, mostre, consegna della bandiera tricolore a tutti i nascituri, convegni, bandi ed incontri per le scuole. “Proprio i giovani devono avere piena consapevolezza del valore di questa festa” ha sottolineato Paola Orini, assessore provinciale all’istruzione, formazione e lavoro, ma “anche gli insegnanti devono per primi riflettere su questa importante manifestazione” le fa eco il dirigente Giuseppe Strada. Usando le parole di Antonio Agazzi, “visto che molti eventi non sono ancora definitivi”, vi rimando alla sezione del sito della Prefettura di Cremona dedicata agli eventi e ai progetti presentati nella nostra provincia.
Il professor Degli Antoni incanta il pubblico di KREMA 3.0: un successo il business happy hour
Ha fatto il botto il business happy hour organizzato questa sera presso il 30 e lode caffè di Crema.
L’incontro, organizzato dalla community Krema 3.0 ha ospitato un relatore d’eccellenza, Il professor Degli Antoni, ex Rettore del Polo Didattico di Crema dell'Università degli Studi di Milano. Krema 3.0, business community nata per creare e implementare le occasioni di contatto tra i soggetti economici attivi sul territorio cremasco, ha raggiunto l’obiettivo, raccogliendo consensi in un pubblico numeroso ed interessato a fare business.
Il Professor Giovanni Degli Antoni ha affrontato il tema della crisi e di come individuare percorsi di crescita utilizzando lo strumento informatico. Come cambia con l’informatica il rapporto con gli individui? “Non si può evitare il contatto umano, pertanto gli informatici di oggi devono migliorare la vita dell’individuo” ne è convinto Degli Antoni che nel corso dell’incontro ha ipotizzato il progetto di una community che favorisce momenti di incontro di personalità “un think tank a costo zero che si incontra e si confronta per il bene della comunità”. Sostenitore di un approccio di tipo umanistico dell’informatica, Degli Antoni ha suggerito di promuovere l’incontro di idee per migliorare la qualità della vita a offrire migliori potenzialità sul territorio.
Krema 3.0 rappresenta una novità sul territorio cremasco ed entrare nella community è gratuito e aperto a tutti i professionisti. Tutte le informazioni sono on line al sito krema3punto0
lunedì 7 febbraio 2011
Finalmente online
Per tutti quelli che vogliono la copia digitale del pocket press, da questo mese lo possono leggere comodamente on line al seguente indirizzo:
Febbraio, è tempo di frittelle e di spensieratezza. A Crema tutto è pronto per i carri allegorici che da domenica 20 sfileranno nel centro cittadino. Il Gran Carnevale Cremasco è giunto alla XXV edizione e anche quest’anno porterà in città molti turisti curiosi di assistere ad uno dei più grandi carnevali della Lombardia. Ma febbraio non è solo carnevale. Continuano infatti gli appuntamenti con la letteratura e la filosofia, la politica, la musica classica, il teatro e il cinema d’autore: occasioni di approfondimento per soddisfare tutte le vostre passioni.
domenica 6 febbraio 2011
Le identità del Teatro San Domenico valorizzate dal linguaggio artistico
E’ stata inaugurata nel pomeriggio di oggi al Teatro San Domenico la mostra Da Storia nasce Cosa…, collettiva di giovani artisti capaci di rievocare, attraverso differenti forme d’arte, le molteplici identità assunte nel corso degli anni dal Teatro San Domenico. Arte visiva, fotografia, installazioni, scultura, pittura e disegno, artisti italiani e stranieri sperimentano, attraverso il linguaggio artistico, il tema della memoria del passato.
“Il passato del Teatro San Domenico, prima caserma, poi ospedale, cinema, persino palestra, viene reinterpretato in maniera moderna dalle opere di questi giovani artisti” ha affermato Umberto Cabini, presidente della Fondazione. Sorpreso e disorientato Paolo Mariani, assessore alla cultura, per quanto siano capace di esprimere in termini di spontaneità i giovani artisti in mostra. Giovane anche la curatrice della mostra, Arianna Carcano, che sottolinea l’entusiasmo degli artisti che hanno contribuito con il loro lavoro a valorizzare un’identità che è patrimonio della città.
I Guitti di Quintano portano a Capergnanica il ritmo irresistibile degli Abba
Tutto esaurito al teatro S. Giovanni Bosco di Caperganica ieri sera per lo spettacolo Mamma mia! Sono innamorata…ancora che ha visto protagonisti i Guitti di Quintano. Facile immaginare il successo di tale spettacolo, ben accolto già in altre sale del territorio; per l’occasione la capienza del teatro è stata portata a 199 posti.
La commedia, forte della recente riscoperta delle musiche degli Abba, è arrivata per la prima volta a Capergnanica sull’onda di un grandissimo successo. Remulas cinq, la rassegna di teatro dialettale che ha accolto la commedia dei Guitti ha voluto riservare il mese di febbraio ad alcune manifestazioni non dialettali. Ed il successo si è visto subito ieri proprio con il musical rappresentato dalla compagnia di Quintano.
Questa la trama. Donna è una madre single ed indipendente, che ha cresciuto da sola la figlia Sophie, ormai prossima alle nozze. Al matrimonio della figlia, Donna ha invitato anche le sue due migliori amiche: Rosie, una donna dotata di realismo e senso pratico e Tanya, ricca e pluridivorziata. Entrambe in passato avevano fatto parte della sua band Donna e le Dynamos. Anche la figlia Sophie ha in serbo delle sorprese. La ragazza, che sogna di farsi accompagnare all’altare dal suo vero padre, inviata alle sue nozze tre uomini del passato di Donna, che vent’anni prima avevano avuto una relazione con la madre. Nel corso di 24 ore magiche e folli, i protagonisti vivranno nuovi amori e riscopriranno antichi sentimenti. Il ritmo irresistibile dei più famosi brani degli Abba, tradotti in italiano dai Guitti, è la colonna sonora dello spettacolo.
sabato 5 febbraio 2011
I disegni di Stefano Argenti in mostra a Vailate: iniezioni di anESTETICO per riflettere
Fino al 20 febbraio è possibile visitare la mostra di Stefano Argenti allestita al Calisto Cafè di Vailate. E’ una mostra che fa riflettere fin dal titolo anESTETICO: propone 66 dipinti rappresentanti soggetti grotteschi e antiestetici che suscitano nello spettatore lo sdegno verso i paradossi della società.
“Ho cercato volutamente di non dare troppo peso alle simmetrie o alle regole delle ombre e delle luci, piuttosto ho preferito cedere ai colori per anestetizzare gli occhi” ci racconta Argenti “come gli occhi di un bambino che, attratto da caramelle colorate, resta con l'amaro in bocca scoprendo per la prima volta che gli occhi ingannano e che i propri desideri o le proprie necessità anestetizzano il cervello al punto di ingerire veleno sotto qualsiasi forma purché allettante. I miei disegni sono piccole e colorate iniezioni di anestetico, piccoli inganni, piccole conferme.”
I dipinti sono suddivisi in gruppi, tra questi quello dei cartelli, otto personaggi grotteschi che sfoggiano le loro assurde o logiche esistenze, che si tratti di una donna impellicciata in cerca di un cucciolo di foca da massacrare o un gorilla in cerca di una chiave per fuggire dal laboratorio dove lo stanno sezionando.
Nel gruppo dedicato agli animali si urla tutto il disappunto sullo sfruttamento subito nel corso della loro esistenza. Niente più galline incatenate e costrette a produrre uova, niente cavie costrette a ingerire rossetto fino alla morte per valutarne la tossicità.
Vi è anche una sezione dedicata ai segni dello zodiaco proiettati nell’odierna società, con tutte le sue contraddizioni.
Chiedere un aumento al proprio capoufficio? Un surreale percorso ad ostacoli
A chi non è mai capitato nel corso della propria carriera professionale, di dover chiedere un aumento di stipendio al proprio capoufficio? Alcuni suggerimenti per poter strappare l’agognato aumento sono stati suggeriti dalla rassegna Teatri di Pianura 2.0 ieri sera, negli spazi dell’Ex Filanda di Soncino, nel corso dello spettacolo L’arte e la maniera di abbordare il proprio capoufficio per chiedergli un aumento.
Lo spettacolo, tratto da un testo di Georges Perec, sociologo ed enigmista francese, esplora in maniera ironica e surreale i variegati e paradossali tentativi di chiedere un aumento. Il pubblico è invitato ad accomodarsi in quella che ha tutte le parvenze di una sala riunioni, al centro un grande tavolo su cui fanno bella mostra di se una miriade di oggetti, tutto fa pensare ad una riunione. Il regista trentino Alessandro Marinuzzi porta in scena un monologo in cui Rita Maffei illustra al pubblico per più di un’ora i molteplici tentativi per chiedere un aumento di stipendio. Alla fine se ne contano circa 250, dai tratti surreali e umoristici che si ripetono ossessivamente come la vita dell’impiegato di fantozziana memoria che pare destinato ad invecchiare nella stessa azienda. Per chi avesse perso lo spettacolo, stasera si replica.
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