Stasera al Calisto Cafè di Vailate si inaugura la mostra di Luigi Radici. Di lui Martina Mazzotta Lanza dice questo (...) e sono proprio la vocazione per il rigore e per la didattica a costituire le premesse del riproporsi incessante, nella vita come nell’opera, di un’istanza fondamentale per l’arte del Novecento quale la poetica del gioco, sfida solitaria dell’artista al sistema e alle convenzioni che impone un sistema alternativo altrettanto rigoroso ed assoluto. Niente a che vedere con la dimensione gratuitamente ludica, talvolta appena accettabile per la sua valenza decorativa, di certa produzione contemporanea. In gioco sono qui il rispetto di criteri e di leggi ben precise, che fanno di Radici un sapiente mago della sinestesia, della abilità di coniugare visione e parola, immagine e testo, di far balzare lo sguardo dall’uno all’altro, di far galoppare la mente verso una quarta dimensione[...]