sabato 25 maggio 2013

Abbiamo letto...Amnesie di un viaggiatore involontario

Una matrioska di sogni in cui non si capisce chi sogna e chi è sognato, un volo tra i ricordi, le paure e i desideri che solo nei sogni, appunto, possono confluire in un unico racconto lineare anche se di lineare non c’è nulla. Queste sono le surreali avventure tragicomiche di un uomo e dei suoi bizzarri compagni di viaggio: il vagone ristorante di un treno bloccato da un black-out in un paesaggio invernale, un uomo, all’improvviso, si ritrova in compagnia del dottor Freud, Sigmund Freud, medico psichiatra, autore dell' Interpretazione dei sogni, ma non sono né quel dottor Freud né quel libro. Iniziano così le amnesie del nostro personaggio che non ricorda il proprio nome né la propria identità e tanto meno la sua destinazione, per di più è anche sprovvisto di documenti e di biglietto, particolare che gli fa rischiare sette anni di lavori forzati, stando alla pena prevista da un rozzo e sadico capotreno, Malkowitz, cui sono stati conferiti speciali poteri di emergenza dal dipartimento della sicurezza interna. Da quest’incontro nasce un vano tentativo di ipnosi per cercare di risvegliare la memoria del nostro personaggio, ma con l’unico risultato della perdita dei pantaloni del protagonista e della dipartita del treno che lascia i tre in mezzo alla neve. Dopo aver camminato a lungo approdano nel castello di Fluechstein, ospitati dal conte Wilhelm in un luogo senza tempo e spazio. Qui il nostro viaggiatore scopre di essere atteso per una conferenza in veste di massimo esperto dell’ arte dello jodel, ma lui non conosce nulla di quest’arte o, perlomeno, non se ne ricorda. Così, alla ricerca di qualche informazione, si chiude in biblioteca, tra i libri incontra Adelma, una contessa giovanissima  molto bella, provocante, disinibita, dagli appetiti sessuali ben sviluppati e il professor Bang che ha dedicato la sua vita al suo Unus Mundus Cubicus, un sistema scientifico perfetto che servirebbe a trovare la risposta alla domanda che è la madre di tutte le domande: c’è qualcosa, qualsiasi cosa, che abbia un significato? Nel frattempo il conte organizza sontuosi banchetti, per lo più a base di pane, e si dedica alla caccia della mucca, perché in questo bizzarro mondo la mucca può essere molto feroce. La conferenza è sempre più vicina, il tempo stringe e Hendryk (questo è il nome che il nostro viaggiatore si è attribuito) non ha la minima idea di cosa raccontare dello jodel: il dottor Freud suggerisce una soluzione che, applicata, avrà inaspettatamente conseguenze catastrofiche, portando gli eventi ad una totale confusione ed inattesa evoluzione. Questa bizzarra commedia è, più che altro, la rappresentazione di intimi pensieri, immagini e sentimenti nascosti nei meandri dell’intricato labirinto interiore dell’essere umano. (in collaborazione con Simona Martignoni)


Amnesie di un viaggiatore involontario
David Madsen
Meridiano Zero
Pag:256
Prezzo: 16,00 €
Anno 2013