Amicizia, il più nobile dei valori racchiude il filo rosso che lega indissolubilmente le sei edizioni della Biennale di Soncino dedicate a Marco, l'amico Marco. La volontà di non dimenticare, di trasformare un avvenimento desolante in un'incredibile occasione. Ha così avuto inizio dieci anni fa un destino, l'incontro di giovani menti, di freschi esperimenti artistici, che come i 'fumetti' di Marco, hanno voluto e vogliono raccontare una storia.
Il palcoscenico su cui si svolge questa fitta trama è composto dai luoghi più cari a intere generazioni di giovani soncinesi. I/ primo è la meravigliosa Rocca sforzesca, monumento storico e romantico, teatro di sanguinosi scontri tra bande rivali e di fugaci incontri amorosi. L'ex Filanda Meroni, gigantesca fabbrica costruita all'interno delle mura cittadine. Quest'industria ormai dismessa è stata vissuta sia dalle giovani operaie della metà del Novecento che dalle numerose compagnie che si usavano ritrovare al 'muretto'. Da quest'anno si aggiunge anche un altro tassello della memoria soncinese: il Museo della Stampa, la casa degli antichi stampatori.
L'ultima fondamentale novità è costituita dall'evento satellite 'Spazio Soncino' dell'artista Luigi Cazzaniga, che ha deciso di aprire le porte del suo palazzo per inserirsi nel circuito Biennale.
Benedetta Zuccotti