I protagonisti sono infatti un gruppo di ricercatori universitari precari che per vivere svolgono lavori tutt’altro che consoni ai propri titoli accademici. Pietro Zinni, trentasettenne ricercatore precario, viene licenziato a causa dei tagli all’università. Decide così di reclutare i suoi migliori ex colleghi che nonostante le competenze sono diventati benzinai, lavapiatti, giocatori di poker e creare una banda criminale. Sfrutteranno le loro competenze per creare una nuova droga da distribuire nei locali della capitale. Arriveranno presto denaro, potere, successo, donne e anche i problemi.
martedì 4 febbraio 2014
Abbiamo visto….Smetto quando voglio
Nelle sale dal 6 febbraio, Smetto quando voglio, meglio ricercati che ricercatori, del regista salernitano Sydney Sibilia, è un’esilarante commedia ispirata alla dura realtà del precariato.
I protagonisti sono infatti un gruppo di ricercatori universitari precari che per vivere svolgono lavori tutt’altro che consoni ai propri titoli accademici. Pietro Zinni, trentasettenne ricercatore precario, viene licenziato a causa dei tagli all’università. Decide così di reclutare i suoi migliori ex colleghi che nonostante le competenze sono diventati benzinai, lavapiatti, giocatori di poker e creare una banda criminale. Sfrutteranno le loro competenze per creare una nuova droga da distribuire nei locali della capitale. Arriveranno presto denaro, potere, successo, donne e anche i problemi.
I protagonisti sono infatti un gruppo di ricercatori universitari precari che per vivere svolgono lavori tutt’altro che consoni ai propri titoli accademici. Pietro Zinni, trentasettenne ricercatore precario, viene licenziato a causa dei tagli all’università. Decide così di reclutare i suoi migliori ex colleghi che nonostante le competenze sono diventati benzinai, lavapiatti, giocatori di poker e creare una banda criminale. Sfrutteranno le loro competenze per creare una nuova droga da distribuire nei locali della capitale. Arriveranno presto denaro, potere, successo, donne e anche i problemi.