Nel centenario del ritrovamento del sorriso più famoso della storia dell’arte, non potevamo non leggere Il furto della Gioconda di Jean-Yves Le Naour, pubblicato nel febbraio 2013 in lingua italiana dalla casa editrice Odoya. Il libro è uno spasso, ma qua e là pecca di lungaggini che sono da attribuire alla difficoltà del genere letterario in cui si inscrive: il terreno difficile del saggio storico, con un approccio da romanzo giallo, che lo rende sì avvincente, ma a tratti ripetitivo. Il cuore del libro è la ricostruzione del furto e dei periodi storici che lo precedono e lo seguono, restituiti attraverso fonti giornalistiche e inchieste dell’epoca, illustrazioni e fotografie, particolari buffi e sarcastici che contribuiscono a rendere con precisione l’atmosfera e il tessuto sociale della Parigi del 1911. Una città in cui il Museo del Louvre godeva fama di bazar all'aria aperta, per la facilità con cui avvenivano furti a danno delle numerosissime opere d’arte presenti nella pinacoteca. Una città in cui alcuni illustri artisti moderni, come Picasso e Apollinaire, potevano essere torchiati per giorni da una Sûreté i cui metodi ricordano molto da vicino quelli del mitico Ispettor Clouseau di Peter Seller. La trama si condensa attorno al personaggio che compie il furto, scovato in modo assai strano in un giorno del dicembre 1913... Ma su questo, non vogliamo svelarvi troppo. Come noi potreste essere incuriositi da questo giallo storico che non deluderà gli appassionati d'arte e di furti clamorosi. (In collaborazione con Silvia Scaravaggi)
Il furto della Gioconda
Jean-Yves Le Naour
Odoya
Pag:256
Prezzo: 15,00 €
Anno 2013