“Milano accoglie per la terza volta l’opera geniale e fondativa di Pablo Picasso, dopo le grandi mostre del 1953 e del settembre del 2001” ha precisato Stefano Boeri, assessore alla cultura del Comune di Milano. “Due esposizioni che coincisero con periodi topici sia nella cronaca politica internazionale, che nella vita quotidiana di Milano. Questa mostra nasce in un contesto vicino al 1953, la città è consapevole di attraversare una crisi importante, ma è consapevole delle proprie forze ed energie. Picasso torna a Milano in un momento difficile per il Paese, ma porta con sé l’energia della fiducia, del coraggio e della creatività”.
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Anne Baldassari, riconosciuta a livello internazionale tra i più importanti studiosi dell’artista spagnolo e presidente del Musée National Picasso di Parigi ha curato la mostra che rappresenta una “selezione importante delle opere del maestro, il lavoro picassiano in progress, i suoi imprevisti, i suoi balzi in avanti e le sue resipiscenze, i suoi meandri e i suoi ripiegamenti.”
Le 21 sale di palazzo reale offrono al pubblico un’antologica di eccezionale portata, capolavori come “La celestina”; “L’uomo con il mandolino”, “Due donne che corrono sulla spiaggia” e il “Ritratto di Dora Maar”, solo per citarne alcuni, hanno segnato un’epoca.