La vicenda dell'amore impossibile e pazzo di un’ereditiera americana per il machissimo e squattrinato posteggiatore poteva avere ben altre potenzialità e anche la descrizione dei mondi contrapposti dei due protagonisti è talmente leziosa e di maniera da sembrare troppo datata. A tratti descrizioni azzeccate e geniali lasciano il posto a pagine decisamente noiose e ridondanti; niente a che vedere con la secca, brutale ed efficacissima epopea di "A sangue freddo" lontano anni luce dalla bellissima storia di "Colazione da Tiffany". Secondo me non ci credeva nemmeno Truman che questo fosse un buon esordio, meglio lasciarlo ai posteri come qualcosa da valutare alla luce dell'affetto e della fama che aveva saputo guadagnarsi."Racconto d'estate" di Truman Capote è stato presentato come un capolavoro. In realtà a me non sembra il caso di porlo così in alto nella produzione del geniale romanziere americano. Se lo stesso autore ha lasciato questo libro nel cassetto senza mai pubblicarlo, io credo che una ragione ci sia stata. Hanno fatto sicuramente bene i suoi vecchi amici a darlo alla stampa dopo il ritrovamento fortuito nella vecchia casa dell'autore; è pur sempre la testimonianza di una scrittura che era già molto buona e molto efficace ma è solo una prova, è solo un abbozzo, c'è la capacità di descrivere situazioni, stati d'animo, avvenimenti, ma lascia il lettore con la sensazione di qualcosa di sospeso, di incompiuto, di inespresso. (In collaborazione con Fulgenzia Bianchi)
Racconto d’estate
Truman Capote
Garzanti
Pag: 132
Prezzo: 15,00 €
Anno 2011