sabato 18 febbraio 2012

Abbiamo letto… Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo

Giulio Giorello parla chiaro: "vedo l’ateismo non come una rete di dogmi […] ma come un repertorio di strumenti"; e ancora: "l’ateismo non è una dottrina, ma un metodo". Di qui l’esigenza di una nuova figura, l’ateo metodologico, in perenne rivolta contro realtà e autorità costituite. Il nostro philosophe articola la riflessione sul buon uso dell’ateismo - combattendone l’uso volgare di coloro che si logorano nel dimostrare l’inesistenza di Dio - in cinque punti, nei quali pars destruens e pars construens si susseguono ed intrecciano:  contro la riverenza ("l’ateo direbbe: discutiamone"), contro la rassegnazione (e per un senso del dovere laico) , contro l’autorità (e per la libera ricerca scientifica), contro la proibizione e, last butnotleast, contro la sottomissione: "ateismo per ora vuol dire niente abbassamento". Un libro che non vuole dimostrare l’esistenza o meno del divino, ma che vuole proporre un nuovo atteggiamento verso il mondo: quello dell’uomo libero.
(In collaborazione con Michele Pizzochero)

Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo
Giulio Giorello
Longanesi
Pag: 229
Prezzo:15,00 €
Anno 2010